Approvato emendamento Nissoli (PI) che prevede un coordinamento tra MAECI e MIUR
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Maggio 27, 2015(Roma, 20 maggio 2015) – Oggi, nel corso delle votazioni sulla “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, il Governo ha accolto come raccomandazione l’Ordine del Giorno a prima firma FitzGerald Nissoli(PI), teso a far sì che alla riforma della scuola sul territorio nazionale corrisponda anche la riforma della scuola italiana all’estero.
“Sono convinta – ha detto l’on. Nissoli – che dobbiamo approntare una offerta formativa all’estero che si inserisca nei processi di globalizzazione culturale ed economica in maniera efficiente ed efficace, ponendo al centro, anche in termini di rete, le comunità italiane all’estero. Per questa ragione, dopo l’approvazione del mio emendamento che chiede di attuare un coordinamento più effettivo e sinergico tra il MAECI ed il MIUR per la buona riuscita della promozione linguistica all’estero, ho ritenuto opportuno presentare un ODG, accolto dal Governo, in cui si impegna l’esecutivo a riformare la legge 3 marzo 1971, n. 153, che ha da poco compiuto i suoi 44 anni di vita. Uno strumento datato con il quale non possiamo pretendere di affrontare la domanda di lingua italiana che proviene sia dai connazionali all’estero sia dagli stranieri che amano la lingua di Dante”.
Infatti, l’ODG Nissoli impegna il Governo “a valutare la possibilità di avviare una riforma organica della normativa che disciplina l’attività scolastica all’estero anche per quanto concerne la competenza degli enti gestori per le iniziative scolastiche previste dall’articolo 638 del decreto legislativo 297 del 16 aprile 1994, e di arrivare a definire criteri chiari di abilitazione all’insegnamento dell’italiano all’estero e ad una certificazione unica ed universalmente riconosciuta per quanto concerne la competenza linguistica; a considerare, altresì, l’opportunità di individuare opportune sinergie tra l’insegnamento della lingua italiana all’estero e quello offerto ai migranti, presenti sul territorio nazionale, attraverso le competenze dei docenti di rientro dal servizio all’estero”.