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Novembre 28, 2013(aise) Oggi, nel Comitato permanente diritti umani della Camera dei Deputati, in occasione dell’audizione di una delegazione di donne parlamentari afghane, l’on. Fucsia Nissoli (SC) è intervenuta in merito alla questione della tutela della dignità della donna in Afghanistan. Un Paese che appartiene alla lista delle Nazioni Unite dei Paesi meno sviluppati, i cosiddetti Least Developed Countries, ed anche se negli ultimi anni la condizione di vita delle donne vita delle donne in Afghanistan è significativamente migliorata esso rimane uno dei peggiori Paesi nei quali possa nascere una donna.
Nel suo intervento Nissoli ha evidenziato come “nel 2009 il presidente Hamid Karzai aveva approvato per decreto la legge contro la violenza sulle donne”. Un passo avanti che si è bloccato presto in Parlamento e, “nel maggio scorso, a causa del braccio di ferro durante il quale sono stati bocciati 8 articoli fondamentali, la legge è stata rinviata senza un termine prefissato”.
“Mi sembra una situazione di stallo che non da speranza alle donne – ha continuato l’on. Nissoli – non le sprona ad affrontare la strada della libertà, ad andare a scuola e ad avere maggiore consapevolezza del mondo e di se stesse”. “Conosciamo la forza di volontà delle donne afghane che hanno combattuto per ottenere una istruzione ed altri diritti fondamentali ma cosa capiterà dopo la dipartita delle truppe NATO prevista per l’anno prossimo e con simili confusioni normative?”, ha chiesto la deputata eletta all’estero facendo cenno anche all’implementazione di opportune ed efficaci forme di cooperazione tra cui quella culturale, premessa necessaria per lo sviluppo. Infatti, in Afghanistan, solo il 6 per cento delle donne al di sopra dei 25 anni ha ricevuto un’istruzione nel senso formale.
La Presidente del Comitato per la tutela della donna del Parlamento afghano, Shukria Barakzai, nell’interloquire con l’on. Nissoli ha affermato che la “scolarizzazione delle donne in Afghanistan rappresenta un modo per promuovere la donna”.
Inoltre, la Presidente Barakzai, tornando sulla legge contro la violenza sulle donne, ha precisato che essa non ha ottenuto la fiducia del Parlamento afghano poiché entra in questioni che sono legate alla religione ed ha chiesto l’aiuto delle donne degli altri Paesi in questa battaglia per la dignità e la legalità; infatti, con la promulgazione di questa legge le donne potrebbero accedere alla giustizia, oltre la sharia, e vedere rispettati i loro diritti in maniera più significativa. Un appello che l’on. Nissoli fa suo chiedendo ad ogni donna di tenere vivo, in ogni ambiente, il grido di aiuto delle donne afghane.