Dignità nei comportamenti a Montecitorio: la mozione dell'on. Nissoli
Giugno 4, 2014Sì della camera al protocollo facoltativo sul patto internazionale sui diritti economici,sociali e culturali: Nissoli relatrice in aula
Giugno 9, 2014Mozione
La Camera, premesso che:
l’Aula di Montecitorio è stata, nell’ultimo anno, teatro di ripetuti gesti offensivi da parte di alcuni deputati nei confronti di propri colleghi: atteggiamenti che poi vengono esaltati dai mezzi di comunicazione di massa dando una immagine del Parlamento deleteria sul piano dell’etica pubblica. Questo allontana, invece di avvicinare, i cittadini dalla cosa pubblica;
rischi di discredito della politica nel nostro Paese sono sempre esistiti ed hanno le loro cause prime nei comportamenti immorali degli eletti, nella cultura e pratica della raccomandazione a danno del merito, nel voto di scambio. La pesante crisi economica ha fatto sì che i comportamenti prima tollerati siano oggi inaccettabili e producano ulteriore allontanamento dalla politica. Ma c’è anche un altro elemento che tende a far deteriorare la stima per la politica ed è costituito dalle immagini televisive e web di comportamenti veicolati nelle case e sui tablet e smarthphone di tutti. Tali immagini, infatti, svolgono una azione deleteria su tutta la società, che invece chiede principi forti, precisi e semplici dai quali emerga il primato della persona e della sua umanità, il rispetto dell’altro come parte integrante della democrazia. In un contesto socio-culturale in cui si cerca di far appassionare i giovani alle dimensioni della cittadinanza che coinvolge l’identità politica e giuridica del soggetto, le modalità della sua partecipazione politica e l’insieme dei diritti e dei doveri connessi al cittadino stesso, non possiamo tollerare che in Parlamento vi siano manifestazioni di palese maleducazione che minano alla base il concetto stesso di cittadinanza ed il rispetto per le Istituzioni;
siamo arrivati ad un punto, nel nostro Paese, in cui la volgarità sembra sia stata sdoganata oltre l’immaginazione, fino alla routine, e dove l’idea del decoro viene accolta con sorrisi sprezzanti. A volte, addirittura, sembra che taluni si compiacciano del linguaggio scurrile senza rendersi conto che esso apre le porte alla mancanza di rispetto ed all’aggressività;
sicuramente, in tutti i parlamenti del mondo accadono episodi deprecabili ma non si può accettare che in Italia essi diventino sistematici;
vi è una dignità del parlamentare in quanto rappresentante del popolo ed un obbligo costituzionale vincolante per gli eletti ad adempiere le funzioni pubbliche “con disciplina e onore”, di conseguenza i comportamenti che sono stati messi in atto rappresentano una grande violazione del dettato costituzionale. Inoltre, vi è un obbligo anche morale negli atteggiamenti e la forma diventa parte della sostanza. Quindi qualcuno deve assumersi il compito di vigilare su comportamenti vietati con una azione prima preventiva e poi sanzionatoria;
è in gioco una pedagogia della convivenza civile che dal Parlamento si riflette nei vari ambiti di vita e di lavoro. Oggi abbiamo di fronte una grande sfida che è quella della convivenza civile in un contesto di cambiamenti e pertanto è necessario che a partire dalle istituzioni siano proposte “buone pratiche” in grado di educare alla “buona società” che dobbiamo impegnarci a costruire in questi tempi;
tutto ciò premesso e considerando che
– altri Paesi di consolidata civiltà democratica hanno deciso di creare dei tempi e degli spazi istituzionalizzati dedicati a far crescere il rispetto delle Istituzioni ed il decoro;
– che ciò avviene attraverso cerimonie quotidiane volte a riconoscere e ricordare il valore dell’Istituzione democratica espressa nei suoi simboli, come, ad esempio, la bandiera;
– che altri Paesi dedicano, ogni giorno, una breve riflessione al valore dell’Istituzione ed al rispetto dovuto ad essa;
chiede che
ogni mattino in cui è programmata la seduta dell’Aula un Questore a turno o i capigruppo a turno esortino l’Aula al rispetto del valore inderogabile della dignità nei comportamenti e nel linguaggio di tutti gli eletti, un dovere verso le Istituzioni ed i cittadini.
FitzGerald Nissoli