
Missioni di pace: Nissoli(PI): bene proroga missioni internazionali ma necessaria, al più presto, una legge organica
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Marzo 19, 2014Oggi, l’on. Fucsia FitzGerald Nissoli è intervenuta, nell’Aula di Montecitorio, in sede di dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal Governo sul decreto di proroga delle missioni internazionali: “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione”.
L’on. Nissoli ha subito espresso “l’orientamento favorevole del Gruppo per L’Italia a votare la fiducia posta dal Governo” ed ha sottolineato che “il decreto in questione si inquadra in uno scenario internazionale in continuo cambiamento. Esso e’ uno strumento necessario per la proiezione internazionale dell’Italia e come tale riscuote il nostro apprezzamento”.
“Il nostro Paese – ha detto la Deputata – ha un ruolo fondamentale da svolgere come attore internazionale e nell’ambito dell’Unione europea nel rispetto della Costituzione e dei Trattati dell’Unione. La Carta delle Nazioni Unite nell’indicare la pace come finalità dell’Organizzazione costituisce il fondamento per lo sviluppo di missioni per il mantenimento della pace e la sicurezza internazionale. La pace non è solo l’assenza di un conflitto armato ma è il risultato di un processo articolato volto all’affermazione di un ordine internazionale che si basa sulla sicurezza degli Stati e la creazione dei presupposti per la convivenza pacifica e lo sviluppo armonioso di tutte le nazioni. Questi sono anche gli obiettivi sanciti dall’art. 11 della Costituzione italiana la quale indica “la pace e la giustizia fra le Nazioni” quale fondamento delle limitazioni di sovranità necessarie alla partecipazione alle organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. La norma è stata scritta in vista della partecipazione dell’Italia alle Nazioni Unite e in seguito posta a fondamento anche della partecipazione ad altre organizzazioni internazionali e alle Comunità europee”.
“Nei tempi recenti – ha continuato – ci siamo trovati di fronte alla necessità di partecipare, nel quadro di un’azione multilaterale, ad operazioni di peace keeping con l’invio di contingenti di militari all’estero. È stata una necessità dettata dal diritto internazionale, dalla responsibility to protect, da esigenze che sarebbero alla base della cosiddetta ingerenza umanitaria. Tuttavia non abbiamo una norma costituzionale che disciplina l’autorizzazione della partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali. Ma l’art. 11 è sufficiente a coprire le esigenze di sicurezza internazionale (che comprendono anche il contrasto al terrorismo, alla pirateria e voglio ricordare i nostri marò) che si sono manifestate nell’ambito dell’evoluzione storica dello scenario internazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite”.
Per la deputata eletta in Nord e centro America “l’endiadi pace-sicurezza sta ad indicare il passaggio significativo da una dimensione etica ad un obiettivo politico in cui si legittima l’uso della forza. Ed è proprio di natura politica il ruolo che il Parlamento oggi sta esercitando in questa sede. Vi è stata, nell’arco di questi anni, una parlamentarizzazione delle missioni in cui il Parlamento è stato chiamato periodicamente (per lo più ogni sei mesi) alla conversione in legge di decreti legge di autorizzazione o proroga delle missioni all’estero, come in questo caso, in assenza di una legge organica in materia”.
“Credo – ha incalzato la Nissoli – che il tempo sia maturo per arrivare alla definizione di una legge organica in una visione strategica dell’Italia per quanto concerne le politiche di sicurezza e difesa. Esse, infatti, devono essere ridefinite in un contesto internazionale profondamente cambiato e ancora in evoluzione, in cui la nozione di difesa si adegua ai tempi quale bene da assicurare anche oltre i confini nazionali. Oggi i nostri militari, assieme a operatori civili, sono presenti nei vari scenari di crisi per salvaguardare i diritti fondamentali in ogni angolo del mondo e questo provvedimento introduce anche alcuni elementi che ritengo molto qualificanti per la nostra azione in tali contesti come l’assistenza ai rifugiati, la prevenzione ed il contrasto alla violenza sulle donne e la tutela e la promozione dei diritti dei minori. Punti qualificanti che si uniscono al lavoro fatto in sostegno ai processi di pace e stabilizzazione in varie parti del pianeta, dove l’Italia si è sempre contraddistinta per capacità operativa ed umanità, la sola che può ridare ad una popolazione la speranza nel futuro che è poi la speranza nell’uomo stesso e nella sua capacità di riconoscere il suo volto nell’altro e percorrere la strada della vita insieme”.
“Tralascio l’elenco dei teatri di crisi in cui siamo presenti e tutto quello che ad essi è connesso”, ha continuato l’on. Nissoli precisando: “tuttavia sento il dovere morale oltre che politico di esprimere una profonda riconoscenza nei confronti di chi ha sacrificato la vita per la pace e la sicurezza nel mondo, anche per loro, oggi, siamo qui, col nostro debito di gratitudine, per dare uno strumento giuridico in grado di garantire la continuità del lavoro in corso. L’Italia ha un ruolo chiave in questi processi di pacificazione e di ricostruzione del tessuto politico e civile di molti Paesi a partire dalla Libia per arrivare al Libano ed all’Afghanistan; noi Popolari per l’Italia ne siamo convinti e riponiamo nei nostri operatori di pace la nostra piena fiducia, la stessa fiducia che vogliamo esprimere al Governo affinché abbia la forza di agire sul piano internazionale dando all’Italia il ruolo che merita”.
“Per queste ragioni – ha concluso la deputata del Gruppo per L’Italia – annuncio il voto favorevole sulla questione di fiducia posta dal Governo”.
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