
Legge stabilità – Giuliani: Bene gli emendamenti congiunti degli eletti all'estero
Dicembre 6, 2013Emigrazione e povertà,nuova ondata migratoria
Dicembre 12, 2013“Signora Presidente, onorevoli Colleghi, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri,
ci troviamo in quest’Aula a rinnovare la fiducia al Governo Letta in un contesto politico che è cambiato rispetto a mesi fa e che ha portato sia alla formazione di nuovi gruppi parlamentari come il nostro, sia ad una nuova maggioranza di Governo. Credo che di fronte a questo scenario, che è noto a tutti, il Governo si presenti più forte perché più omogeneo, più efficace perché più chiaro nella sua linea. Una linea alla quale noi come gruppo “Per l’Italia” vogliamo dare un contributo costruttivo e di prospettiva sulla strada del risanamento, dell’innovazione, della sostenibilità e dell’internazionalizzazione del Sistema Paese, anche attraverso una politica estera che sappia valorizzare anche il ruolo prezioso delle comunità italiane nel mondo e della rete associazionistica che esse esprimono. Questa rete ha accompagnato i successi del nostro Paese nel mondo, oggi, siamo chiamati a fare in modo che essa possa essere parte essenziale di questo nuovo assetto della proiezione internazionale dell’Italia a cominciare dagli aspetti economici che, tuttavia, non possono essere disgiunti da quella essenziale diplomazia culturale, un soft power di cui possiamo essere fieri.
Lo ha già detto Lei, Signor presidente: 90 miliardi di debito ogni anno. Non vi è possibilità alcuna di posticipare le misure di rilancio della crescita e di risanamento dei conti pubblici. Quanto va fatto per arginare il processo di desertificazione imprenditoriale che l’Italia sta subendo, l’impoverimento dei ceti produttivi, la perdita di capitale umano e coesione sociale va fatto “subito ed adesso”. Dopo non ci sarà più tempo, perché nell’economia e nella società esistono dei punti di non ritorno oltrepassati i quali occorrono decenni per ricostruire stili, tradizioni, culture imprenditoriali svanite nel nulla.
Signor Presidente, siamo convinti che la crisi economica ci chiama a riforme improrogabili invertendo la tendenza. Occorre puntare con più decisione sulla ristrutturazione anche attirando investimenti esteri e degli italiani all’estero che guardano con interesse al nostro Paese. Uno sforzo che potrà avere un successo adeguato solo se accompagnato da politiche economiche opportune e dalla rimozione di quegli ostacoli che impediscono alla ricerca pubblica italiana di competere alla pari con gli altri Paesi europei. Bisogna fare di più in termini di investimenti per la promozione del nostro Sistema Paese e mi sembra che questo Governo sia sulla strada giusta potenziando, con il decreto Destinazione Italia, la revisione del sistema di supporto all’internazionalizzazione. Occorre, ora, affinare gli strumenti e costruire maggiori sinergie migliorando il business environment in Italia e definendo meglio una vocazione, chiara ed evidente, da dare al Sistema Paese.
L’Italia è obbligata a crescere altrimenti il debito pubblico potrebbe presto diventare insostenibile. I segnali che provengono dal settore produttivo continuano ad essere contrastanti anche se, dati alla mano, qualche segno di fine caduta c’è. In quest’ottica, la legge di stabilità è soltanto un inizio per rimettere in sesto la barca. Stimoli troppo bassi e rigidità del sistema economico con il credito che non arriva alle imprese, che ne avrebbero bisogno per i loro investimenti, rappresentano però un fardello per il rilancio: possono essere rimossi solo da un governo che opera in prospettiva ed in stabilità. Molti cambiamenti ed interventi, a partire dalla Spending Review, porteranno benefici soltanto se vanno alla radice del problema. Ma si deve iniziare oggi, non rinviare gli interventi a domani, il tempo non c’è più.
Bisogna costruire una società coesa dove sia centrale la valorizzazione delle donne come elemento portante della nostra società, con conseguenti politiche per asili nido, scuole e supporto alla famiglia. Si, politiche vere per le famiglie.
È fondamentale che l’Italia abbia un governo stabile e forte in vista dell’importante compito affidato al nostro Paese nella seconda meta’ del 2014, la presidenza di turno dell’Unione Europea. A partire dall’impostazione di una politica condivisa per l’immigrazione di cui l’Europa, e non solo l’Italia, hanno urgente bisogno. Mai più Lampedusa! Occorre anche una nuova legge sulla cittadinanza, sara’ crescita e piu’ civilta’. A questo tema si aggiungono le priorità economiche che fanno leva sulla crescita anche occorre il potenziamento della ricerca e dell’innovazione a vantaggio delle piccole e medie imprese e di tutto il tessuto economico nazionale ed europeo. Stiamo entrando in una fase progettuale decisiva anche per la strategia Europa 2020 per realizzare lo “spazio europeo della ricerca”. Sono temi di importanza strategica che consentiranno all’Italia di far valere le proprie eccellenze nazionali e di valorizzare il proprio potenziale di crescita. Per questo occorre coesione interna. È necessario, pertanto, fornire al Governo un forte e convinto appoggio in spirito di unità e con grande senso di responsabilità. Anche il recente successo dei negoziati a Bali nei giorni scorsi, sono un segnale che il vento sta cambiando.
Sul piano interno, di fronte ad una caduta etica ed alla lacerazione del tessuto democratico e della rappresentanza politica è necessario dare risposte effettive ed efficaci alla domanda di cambiamento. Una nuova legge elettorale in grado di permettere ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti, di archiviare il cosiddetto “porcellum” e di guardare con speranza al futuro.
Signor Presidente, l’Italia ce la può fare!
Se ripartiamo dalla scuola e dall’attenzione ai bambini, per affermare nella società un più forte senso civico senza il quale non possiamo costruire un futuro sostenibile per le future generazioni.
Sono convinta che insieme possiamo impegnarci per questo.
Noi, Signor Presidente Letta Le saremo a fianco con lealtà!“